26-04-2018
Oggi dopo mille peripezie sono finalmente andata a fare il test per la intolleranza al lattosio.
Nel frattempo ho cambiato medico di base che è andato in pensione, ho fatto mille prove con l’alimentazione, fatto più visite con vari ginecologi, messo la spirale (tutti metodi per cercare di capire le ragioni dei miei mal di pancia e gonfiori).
Io odio andare dai medici anche se devo solo accompagnare qualcuno a ritirare un referto. Mi sale l’ansia quando vedo i camici, chissà se esiste già come fobia, quindi ritrovarmi in sala d’aspetto con medici, infermieri, tecnici di laboratorio, stagisti, che con le loro belle divise fresche di lavanderia mi passavano affianco non è stato per nulla piacevole.
Dopo aver fatto l’accoglienza e il prelievo per gli esami del sangue, (tra i vari esami farò anche quello per l’intolleranza al glutine), mi hanno preparato per il breath test, per chi non lo sapesse l’intolleranza al lattosio non è riscontrabile in altro modo, questo è l’unico test affidabile esistente al momento, in quanto l’intolleranza è dovuta alla mancanza di un enzima nel intestino per cui non lo si riesce a smaltire (spiegato in maniera semplice semplice). Per cui non fate i test in farmacia o nelle erboristerie ne simili perché non servono a nulla.
27-04-2018
Problemi alla pancia li ho praticamente da sempre, con periodi che stavo benino alternati a periodi in cui avevo delle vere e proprie coliche.
Il breath test viene eseguito soffiando in un apposito sacchetto che rileva dei valori (dei gas) è in base ai risultati che danno si determinerà se c’è un mal assorbimento dello zucchero del latte, appunto il lattosio. Un intollerante è molto diverso da un allergico che invece non ha problemi con il lattosio ma bensì con la proteina del latte, per cui un allergico e un intollerante potranno mangiare cose differenti (il lattosio è presente in molti alimenti confezionati come conservante) . Se volete approfondire troverete facilmente informazioni in rete.
I giorni precedenti al test sono dovuta stare a dieta senza lattosio e il giorno prima ho seguito una dieta ferrea, io per no rischiare mi rimandassero l’esame ho seguito più giorni di dieta, e essendoci stato il fine settimana, un compleanno e il 25 aprile di mezzo non è stato facile.
Dopo aver fatto il primo soffio, ho aspettato una mezz’ora seduta e me lo hanno fatto ripetere per vedere se i valori si abbassassero ulteriormente e così è stato. Mi hanno dato da bere un bicchierone di preparato a base di lattosio, non è così schifoso come vogliono far credere molti, è un liquido trasparente leggermente dolce, io avevo una gran sete essendo a digiuno dalla sera prima per cui l’ho trangugiato, anche se ho visto che le mie compagne di sventura (eravamo tutte donne) faticavano a finirlo.
Tornata in sala d’aspetto mi sono ritrovata accerchiata da future mamme che erano lì per fare la curva glicemica, visto il mio astio per questa categoria non mi è stato semplice sopportarle mentre starnazzavano a voce alta, non mi permettevano di concentrare nella lettura ne nel disegno, attività che avevo pensato per far passare le ore del test (se mai vi capiterà di farlo portatevi libri da leggere, parole incrociate ecc) . Ogni mezz’ora chiamavano a turno le “signore del lattosio ” e le “mamme ” per verificare i nostri valori.
L’attesa è stata lunga e noiosa, il cellulare non prendeva, e non avevo nemmeno voglia di chiacchierare.
Quando finalmente ci hanno chiamate darci gli esiti verbalmente, per quelli cartacei dobbiamo aspettare, ci hanno chiamato in gruppetti, in due hanno dovuto aspettare di fare altri soffi, al gruppo più grande è stato comunicato l’esito negativo, quando mi hanno chiamata da sola ho immaginato che non avessero notizie positive per me… e infatti è risultato che ho un mal assorbimento del lattosio, una condanna che mi segnerà a vita.
So che ci sono problemi più grandi, ma chi non ci passa non può capire, soprattutto se fa una vita attiva come la mia in cui mangio spesso fuori casa, e vi posso assicurare che la maggior parte di ristoranti, pizzerie, bar non sono per nulla preparati a gestire questa problematica, inoltre anche le persone comuni (parenti e amici) non si rendono conto di quante cose non posso mangiare , e quindi pranzare da loro diventa davvero complicato e portarsi il cestino del pranzo da casa oltre che impegnativo rischia di offendere l’ospite.
Ora vi saluto, devo entrare in negozio, ci si legge più tardi.