La sala d’aspetto

Ho accompagnato una mia parente a fare una visita specialistica in ospedale. Mentre attendevo ho, per una volta, preferito lasciare il telefono in borsa e osservare le persone.

La gente presente è per la maggior parte anziana, una signora visibilmente sovrappeso è sorretta da un ometto gobbo con pochi capelli spettinati, le cui gambe sono pericolosamente incurvate verso l’esterno, anche il suo naso ha una gobba pronunciata. La signora si appoggia al braccio del suo accompagnatore le cui gambe si flettono pericolosamente ad ogni passo, temo le ginocchia cedano all’improvviso.

Poco distante una signora con un completo elegante troppo largo, probabilmente acquistato per andare ad un matrimonio, parla nervosamente al figlio che le risponde a monosillabi mentre va scorrere velocemente le dita sul suo smartphone.

Arriva una coppia di vecchietti, lei è spettinata e ha i capelli unti, lui sembra porti quella giacca da troppi giorni.

Finalmente ci chiamano, mi acconsentono di restare durante la visita, il dottore parla con voce troppo bassa senza dare troppi dettagli mi incasta tra le mano un foglio con gli esami da eseguire. Mi chiedo come faranno a capirlo gli anziani in sala d’attesa.

Eppure non sono felice…

Continua la mia serie di giornate no, non c’è nulla che apparentemente non vada eppure…

Lavoro troppe ore, però ho anche soddisfazioni (non economiche ma di sti tempi chi le ha?), questa settimana dovrei anche ricominciare ad avere un ritmo di lavoro un pochino più normale eppure mi sento oppressa.

Ieri sono riuscita a ritagliarmi delle ore per me, mi sono goduta il mio cane, ho fatto sport, alla sera ho pure visto una “amica” (tra virgolette percal momento non ritengo di avere amici veri) e ho fatto tardi come ai vecchi tempi, eppure non sono felice.

Il tempo non è dei migliori ma non devo fare nulla all’aperto, anzi oggi lavoro tutto il giorno quindi non mi devo nemmeno spostare in auto eppure il cielo grigio influenza il mio malumore.

Non c’è niente che non va apparentemente eppure questo malumore è quest leggera ansia mi accompagnno da qualche giorno.

Chi è causa del suo mal… io!

Mi rendo conto che i miei rari post sono solo di lamentela …sto vivendo un periodo del cavolo che in parte mi sono cercata.

Sto iper lavorando perché mi sono incastrata in questo nuovo percorso che non so se darai frutti sperati, sto iniziando a temere di aver preso decisioni sbagliate.

Questo nuovo lavoro mi sta dando soddisfazioni ma non economiche, quindi in parte mi sento appagata ma mi sta rubando quasi tutto il tempo libero.

Con il mio compagno molte cose se sono sistemate, però restano molti ma, uno di questi è il poco tempo che passiamo assieme, la colpa è di entrambi, lavoriamo troppo e quando siamo a casa siamo troppo stanchi anche solo per passate del tempo assieme oppure abbiamo dei doveri da sbrigare quindi finiamo per lavorare anche quando siamo a casa.

In questi mesi mi sono accorta che mi si è totalmente spento l’ormone, se inizialmente la cosa mi faceva quasi piacere ora ne sono preoccupata.

Ora ci si mettono anche altre situazioni a complicare la vita come la famiglia del mio compagno che ha problemi, una parte di me vorrebbe solo fuggire lontano da ste situazioni che non riguardano direttamente me ma che mi complicano tutto, la parte razionale mi fa restare ma sento che dentro di me sono sempre più insoddisfatta.

Mi sono rassegnata ad accettare il fatto di non avere più amici, di non essere in grado di farmene di nuovi, ci ho provato in tutti i modi, ho provato a conoscere gente nuova, ho provato a riallacciare i contatti con gente del passato ma ho capito di essere io la causa probabilmente.

Non riesco a ricavare del tempo libero per me, quando sono libera mi dedico alla casa oppure ad altre incombenze perché mi sento in obbligo. Quelle rare volte in cui riesco a fare qualcosa che vorrei non riesco a goderne, sono emotivamente bloccata nel provare sensazioni belle.