La magia è nell’aria

Oggi mi sembrava una giornata di primavera, c’era un po’ più caldo del solito e sentivo una strana sensazione addosso.

Anche se parecchie cose oggi continuavano ad andare storte io sentivo quella strana elettricità addosso.

Non so spiegare perché ma in primavera mi capita questa strana sensazione di voglia di fare, entusiasmo anche se va tutto male.

Percepisco qualcosa di strano nell’aria, qualcosa che mi fa stare bene. Cera anche il calore strano che sento le sere di primavera, mancava solo il tipico profumo per essere tutto perfetto.

Ora vorrei sapere, sono sensazioni che percepisco solo io oppure capita anche a voi?

I coreani

Mi spiegate perché siete tutte innamorate dei coreani ultimamente?

Nell’ultimo anno sento un sacco di ragazze dire che provano attrazione per i coreani, guardano film correani ecc.

Non ho nulla contro i coreani ci mancherebbe, é solo una curiosità la mia, da dove arriva questa improvvisa passione per i coreani?

Una volta attraeva il bello impossibile, il personaggio cattivo dei film, il vampiro di turno. Tutte figure un po’ trasgressive, con il fascino del macho man, tenebrosi, pericolosi… Tutte figure muscolose che trasmettono mascolinità da tutti i pori.

Sembrano tutte innamorate del coreano vestito elegante, con la faccia pulita dai lineamenti quasi femminili.

Diversa?

Ho sempre avuto un rapporto strano con il sonno, tra i periodi in cui soffro d’insonnia ed è tanto se dormo 3 ore per notte e i mesi in cui vado in letargo dormendo circa 11 ore per notte e se non lo faccio non mi reggo in piedi (vado a dormire, anzi crollo ovunque mi trovo prima delle 21). Dopo due settimane di quarantena anche il mio modo di dormire è totalmente sballato, nonostante sto cercando di mantenere una certa routine per non perdere il senso del tempo/dei giorni. Quindi sono le 2.00 di notte e io sono sveglia come un grillo, così vi tedieró (si ho coniugato correttamente il verbo sono andata a Googlerare) con le mie riflessioni.

Stavo leggendo i vostri blog e sono incappata in questo articolo Invito alla diversità di Andrea (Kikkakonekka), a cui ho commentato perché mi ha spinto alla riflessione su me stessa e su quanto mi abbia pensato nella vita il sentirmi diversa, o non conforme alla massa.

Il mio primo ricordo di diversità lo ho dell’asilo, faticavo a fare amicizia con gli altri bambini, ricordo che erano tutti felici di andarci ma io no. Piangevo tutti i giorni, un vero dramma, io lì non ci volevo stare, non volevo nemmeno andare in gita o a casa delle amichette, ero proprio terrorizzata dallo stare lontano dalla mia famiglia. Alle elementari non è andata poi meglio, anche se verso gli 8 anni ho cominciato a fare amicizia e “gruppo” con le mie compagne di classe.

Le medie le ho fatte in un altro paese (dato che avevamo traslocato), a pochi chilometri ma non conoscevo nessuno. Non sono riuscita a fare amicizia ne in classe ne nel quartiere dove abitavo. Inevitabilmente ho perso i contatti con le amichette delle elementari. Fortunatamente sono riuscita a stringere il rapporti con le ragazzine con cui facevo danza, e nonostante avessi cambiato anche l’associazione sportiva lì non ho avuto difficoltà a legare forse perché avevamo un interesse in comune.

A scuola però non ci riuscivo proprio a crearmi delle amiche. Eravamo quasi tutti femmine in classe e per quanto provassi ad omologarmi mi sentivo fuori posto ed esclusa. Se non potevo essere come loro volevo avere un motivo valido per essere esclusa così ho spinto proprio sulle diversità. I miei non potevano permettersi di acquistarmi vestiti di marca ed io ho optato per un mio look fuori moda ma mio. Mi vestivo sempre in nero o con dei pantaloni militare (che mia madre odiava perché erano quelli che mi avevano preso per quando andavamo nel bosco).

Avevo un atteggiamento ribelle, contro le ingiustizie ed ero convinta che in qualche modo avrei potuto cambiare il mondo un giorno. Ero affascinata dalla politica, dall’arte astratta, addirittura dal balletto (3 cose che adesso non amo più). In terza media mi sono fatta bocciare “per principio” si una gran cazzata penserete, in realtà è stata la mia benedizione. Il primo giorno di scuola me ne stavo in disparte con il mio atteggiamento da asociale, nemmeno 5 minuti dopo mi sono ritrovata a chiacchierare amabilmente con le mie compagne di classe, ero finalmente parte di un gruppo. Probabilmente è stato uno degli anni più belli della mia vita.

Alle superiori nonostante fossi in una classe a prevalenza femminile non ho poi fatto fatica a leggere. Mi sono divertita e ho creato un personaggio attorno a me, sono diventata un po’ un giullare così non avrebbero riso di me ma con me. Questa maschera l’ho portata avanti per anni e devo dire che alla fine mi ci divertivo anche se talvolta ne ho sofferto. Però sono caduta nell’omologazione nel mettere da parte la vera me per essere parte di qualcosa.

Ho iniziato a lavorare presto per cui è stato difficile mantenere amici coetanei (dato che loro studiavano e avevano dei ritmi totalmente diversi dai miei). Contro la mia vita sociale ci si metteva anche mia madre con le regole severe (coprifuoco, questa casa non è un albergo, tutti devono aiutare, non sei mai a casa…). Sono comunque riuscita a trovare un moroso che nonostante non ci avessi mai sperato è durata per parecchi anni. Frequentavo la sua compagnia di amici, ma erano in prevalenza maschi e più grandi di me. Con loro mi ci trovavo bene e mi sentivo molto più simile a loro che alle mie coetanee.

Ho dovuto lottare per anni con l’alopecia areata che arrivata quando ero ancora adolescente mi ha stampato in piena faccia quanto io fossi diversa da tutti gli altri. Ho imparato cosa significava essere realmente diverso. Ho capito cosa provavano tutti i giorni le persone diversamente abili. Cosa significa il disprezzo degli estranei, gli sguardi addosso, e anche la compassione (quanto la ho odiata).

Per chi non lo sapesse l’alopecia areata è una patologia autoimmune che in alcuni casi è scatenata dallo stress, ma lo stress non è la causa della patologia può essere la scintilla che accende il cerino. Il mondo intero continua a suggerire cure talvolta davvero originali (per non dire assurde). Le domande del tipo “perché non ti curi” sono all’ordine del giorno, la verità è che non esiste una cura che funzioni, i capelli cadono e crescono sia con le cure che senza, fa ciò che vuole. Poi ci sono quelli che ti dicono “ma datti una calmata così ti ricrescono” ma va, non ci avevo pensato mi sarebbe venuta voglia di rispondere un sacco di volte, che poi come già detto lo stress influisce fino a un certo punto. Per non parlare di chi senza troppi giri di parole ti dice che gli fai impressione quando non indossi la parrucca. Ovviamente vieni paragonato spesso alle persone che che fanno chemioterapia, che anche su questo discorso stendiamo un velo pietoso, mica hanno deciso di avere un tumore.

Quando la relazione con il mio morsetto è finita ho nuovamente fatto un enorme fatica a crearmi degli altri amici. Ho continuato ad interpretare la parte del giullare con discreti risultati. Nel frattempo non mi sentivo mai totalmente al posto giusto io non amavo fare molte “cose da femmina” come la società impone e non amavo così tanto vestirmi femminile. Mi sentivo spesso a disagio con gonna e tacchi ma preferivo un look più sportivo fatto di felpe e jeans.

Finché sono arrivata a capire che forse non ero nemmeno etero, quindi dubbi, tragedie, pianti, psicologi, sensi di colpa verso anche me stessa per non averlo capito prima. Quando andavo in giro mi sentivo come se avessi un cartello al collo con scritto lesbica. Avevo la sensazione di essere nuovamente sotto lo sguardo di tutti come quando l’alopecia mi aveva colpito nel modo più aggressivo.

Alla fine ho accettato anche questo, anche se in tutta onestà non ho nemmeno capito bene che cosa sono o semplicemente non mi interessa più, so di non essere ne etero ne lesbica e questo mi basta e mi avanza. Sono perfettamente conscia di essere nella categoria più discriminata, non è vero che abbiamo più scelta, le lesbiche ci stanno alla larga perché vogliono solo lesbiche “pure”, gli uomini ci stanno attorno solo perché sperano di fare cose a 3 (per chi non fosse chiaro chi è bisessuale non è che per forza è interessato a questo genere di cose, anzi molto spesso è monogamo). Ovviamente ho generalizzato fortunatamente c’è anche chi sceglie la persona senza pensare troppo a ste cose.

Concludendo accetto le mie diversità, é bello che ognuno abbia delle qualità diverse altrimenti sarebbe un mondo noioso. Però tante volte mi piacerebbe essere un po’ meno unica per avere una vita più semplice, per poter passare un po’ più inosservata. Perché è una gran fatica sorridere certi giorni in cui tutto ti va male (perché non può sempre andare bene) ma sai che se tieni il muso ti sentirai dire “oh poverina vedrai che troverai chi ti accetta anche se sei senza capelli” come se il mio unico problema fossero i capelli. Perché è difficile ragionare sempre prima di dare un abbraccio a una ragazza perché potrebbe pensare che ci stai provando anche se sei fidanzata con un uomo. Diventa anche difficile praticare uno sport in cui devi utilizzare uno spogliatoio perché se scoprissero che non sei etero non ti vorrebbero più lì. Per la coronaca non mi eccita guardare le altre donne in spogliatoio e anzi, siccome mi sento a disagio, tendo a stare con la faccia verso il muro tutto il tempo.

Positiva

Ho preso nuovamente il covid, nonostante l’anno scorso lo abbia interamente dedicato al lavoro e quindi ho avuto una marea di contatti con le persone ero riuscito a scamparlo sorprendente. Non ho più una vista sociale, non ho più amici e non ho più un lavoro, faccio mille attenzioni ad evitare possibili contagi eppure sono incappata nuovamente nel covid.

Stavolta non ho sintomi gravi, ho semplicemente un influenza classica, tosse, mal di testa, mal di gola e raffreddore, quindi non mi lamento troppo. Mi scoccia solo non aver capito per quanto dovrà durare la quarantena dato che cambiano le norme in continuazione.

Visto che questo è il mio posto segreto posso permettermi di dire anche un opinione impopolare. Un pochino ho sperato succedesse, nonostante abbia fatto di tutto per stare attenta. Avevo davvero bisogno di fermarmi, di lasciare fuori per un po’ i problemi. Purtroppo non sono capace di “andare in modalità vacanza” se non ne sono costretta perché mi sento il peso delle responsabilità sulle spalle. Ma ora che sono bloccata in casa, ora che non posso fare nulla neanche se volessi… Bhe me la sto proprio godendo! Con la scusa che non sto benissimo non mi sono messa a fare grandi lavori in casa ma solo le pulizie ordinarie. Mi sto dedicando ad alcune mie passioni e alla cucina. Sto dopo una settimana di quarantena e 15 giorni che non faccio la spesa abbiamo ancora cibo. Mo sto rendendo conto di quante cose si comprino in eccesso con il rischio di buttare via cibo (nonostante io sia sempre attenta alle date di scadenza e alla conservazione del cibo qualche volta capita anche a me di dimenticare qualcosa nel fondo della dispensa).

Mi sono ripromessa di ricominciare la dieta quando sarò libera e di iscrivermi in palestra, ho bisogno di fare dello sport e se non sono iscritta io finisco puntualmente per non impegnarmi quanto vorrei.

Di questa quarantena mi sta pesando solamente il non poter andare a fare delle belle camminate in mezzo ai campi con il cane visto queste giornate che sembrano un anticipo di primavera

La solitudine

In questo giorni ho sentito un sacco parlare della signora Marinella un donna morta mentre era a tavola e scopreta solo dopo due anni. Tutti che si interrogano su come sia possibile che nessuno se ne fosse accorto prima.

La gente parla del fatto che siamo una società sempre più solitaria e che ci importa sempre meno del prossimo.

In parte credo sia vero, ed in parte io contribuisco a questo, non mi piace socializzare con i vicini, solo poche persone fanno davvero parte della mia vita, non apprezzo che le persone mi cerchino e si intromettano. So che quando sarò vecchia morirò sola senza nessuno che mi accudisca… Ma la cosa non mi spaventa troppo. Mi spaventa l’ipotesi di perdere le mie capacità intellettuali ma quello a prescindere dall’essere sola.

Molte persone sono come me, molte alte se la meritano la solitudine con i loro comportamenti poco piacevoli. Se non costruiamo noi stessi il rapporto con il mondo non possiamo pretendere che gli altri ci cerchino. Oltretutto mi chiedo ma siamo certi che quella donna non fosse contenta della sua solitudine?

L’oroscopo mi prende in giro

Come ho già raccontato non credo all’oroscopo, li leggo per divertirmi e quando mi promette qualcosa di bello fingo di crederci. É uno di quei passatempi perfetti per occupare il tempo mentre sei in coda per entrare all’ufficio postale.

Il mio periodo no, non sta migliorando, questa volta non è proprio causa mia, sto facendo il possibile per sistemare delle situazioni indipendenti da me. Mi sto facendo realmente in quattro e ogni volta che riusciamo a fare un piccolo passetto in avanti finisce che ci buttano 3 passi indietro (quando si ha a che fare con una persona malata, i medici e la burocrazia italiana è davvero dura).

In mezzo a tutto sto casino sto cercando anche di vedere di sistemare la mia situazione lavorativa ma anche lì ogni volta che faccio un passo in avanti mi ritirovo a farne 2 indietro. Dopo che avevo preso una appuntamento 2 settimane fa in un ufficio (non sapendo più dove sbattere la testa), mi ero preparata psicologicamente, avevo preparato tutta la documentazione , le domande da fare, truccata e pettinata, mi presento lì qualche minuto in anticipo, non troppi per non creare problemi. Mi reco in sala d’aspetto aspettando il mio turno dopo essermi annunciata alla segreteria. Con l’ansia che mi assale sempre più (oggi potrebbe decidersi il mio futuro) vedo le altre persone entrare nei vari uffici. Dopo un quarto d’ora viene a chiamarmi il portinaio per dirmi che la persona con cui avevo appuntamento è malata (causa vaccino) e che il mio appuntamento salta, mi richiameranno per fissare un altro.

Rientro a casa e trovo il mio compagno che avrebbe dovuto essere al lavoro che mi dice “ti stavo giusto per telefonare”. Ho appena fatto un tampone rapido (perché il capo glieli richiede una tantum anche se sono tutti vaccinati) ed è positivo. La serie di bestemmie che ho pensato in quel momento pensato alla persona malata che sto seguendo anche se non l’ho vista di persona recentemente ma sono un contato dei suoi contatti (anche se sempre con la ffp2) ho una vita sociale pressoché inesistente proprio per tutelarla e mi ritrovo nuovamente con altri problemi.

Per il mio compagno inizia la quarantena a seguito di un molecolare, io ho fatto un rapido per essere sicura che nel momento in cui ho incontrato persone fossi realmente negativa e così è, quindi ora quarantena preventiva anche per me.

Questa mattina mi sveglio presto e apro Instagram perché non avevo più sonno e non volevo disturbare nessuno (abitando in condominio e avendo i cani in appartamento) , mi si presenta questa storia sponsorizzata:

Pure l’oroscopo mi prende in giro, gli amici li ho praticamente tutti persi per strada o eliminati, passo il mio tempo libero da sola in posti isolati per evitare contatti inutili con il covid. Devo ammettere che stranamente ci sto prendendo gusto, non mi pesa più non avere amici.

Mi ero prefissata che questo doveva essere l’anno della svolta ed invece è un anno di stasi e di problemi mi sa.