Guardando i passanti…
Ho una vita finta di appuntamenti che ogni tanto non riesco ad incastrare bene e così capita che mi resta un buco quà e la. Nel attresa che apra la farmacia sto aspettando seduta su una panchina. Guardo i passanti sento il vociare degli ambulanti che preparano il loro stand, oggi c’è il mercato, è ancora presto, ci sono solo gli anziani che hanno sempre fretta di fare tutto devono sempre arrivare per primi, come se la frutta migliore finisse, come se il banco delle biancheria intima vendesse tutte le mutande della loro taglia.
Ci sono i vigili che controllano che tutto sia in ordine, un ambulante se la prende per qualcosa che gli ha detto il vigile, si innervosisce, lo vedo fremere e poi esplode e alza la voce, li sento dire che è ingiusto…
Passano i ragazzini che devono andare a scuola, hanno un passo molleggiato che farebbero invidia a Celentano, schiena curva testa bassa e ciuffo sul viso, avanzano barcollando, a passo lento, troppo, in questo modo arriveranno tardi, troppo.
Un cane abbaia in lontananza, una nonna spinge il passeggino della nipotina che ha due enormi codine…
Due ragazzine, probabilmente compagne di classe dei bradipi di prima, si affettano in direzione della scuola, sono belle, indossano abiti leggeri che mettono in risalto l’abbronzatura, avanzano sicure si se e ridacchiano per qualche segreto che si sono confessate, sembrano molto più mature dei loro coetanei con gli zaini portati con gli spalline lunghi e avvolte nei jeans alla moda.
Pian pianino la persone cominciano ad arrivare, il sole nonostante l’ora mi sta scaldando, mi piace, finalmente ho un attimo per godermelo, i questa estate non sono mai riuscita a farlo, troppi impegni, troppo di corsa… Ora però vi saluto, devo lasciare questa panchina e tornare alla vita reale.