Opinioni impopolari sul lavoro

Negli ultimi anni c’è in corso una battaglia tra aziende che si lamentano di non trovare dipendenti e lavoratori che si lamentano dei contratti proposti e dell’assenza di lavoro.

Io non mi sento di difendere nessuno dei due ma per una volta tanto non sono dalla parte dei così definiti “giovani “.

Premesso che ci sono davvero aziende che propongono posti senza contratto, ti mettono in regola per poche ore e ti fanno lavorare le altre in nero gratis. Queste però non sono la maggioranza, ed anziché andare dalle autorità a denunciare competenti è più facile lamentarsi nei social .

Ma escluse le situazioni estreme, che ho incontrato anche io stessa, ed in momenti di estremo bisogno ho accettato nel frattempo che non trovavo qualcosa di migliore. C’è anche un reale problema di personale non qualificato e senza esperienza che pretende di avere salari elevati.

Dobbiamo accettare che non è più come negli anni 70 in cui i lavori erano “per sempre ” ma durante la vita potremmo trovarci a svolgere lavori diversi.

Ora vorrei parlare dei giovani, ai miei tempi si lavorava fin da ragazzini, eravamo sottopagati ma questo ci permetteva di imparare un lavoro, fare la famosa gavetta. Inoltre avevamo una piccola disponibilità economica in modo da non dipende dai genitori e sapere “da dove vengono i soldi”.

Lo so ,sto parlando come una vecchia e sicuramente le gavette senza contratto e senza stipendio è giusto siano state abolite, però potevano essere regolamentate e gestite diversamente.

Ora vedo un sacco di 20enni che non sanno nemmeno spazzare un pavimento e non lo farebbero mai perché non sono stati assunti per quello. Poi ci sono le eccezioni, giovani con la voglia di fare che accettano anche lavori più umili ma che vengono penalizzati nella ricerca del lavoro perché si presentano dopo i loro coetanei nullafacenti.

Quindi se è giusto non accettare contratti disumani bisogna anche essere un pochino più umili.

Ci vuole più serietà da parte dei dipendenti e più fiducia da parte delle aziende…perché è normale che se una delle due parti si comporta male il rapporto sarà compreso anche per i futuri dipendenti….ma ormai credo sia già stato compreso, i risultati sono sotto gli occhi di tutti…ma vi chiedo di non schierarvi, i titolari non sono tutti lupi cattivi e i dipendenti non sono tutti nullafacenti.

Le piccole cose.

Questo è un periodo in cui non ho molte possibilità economiche, quindi cerco di limitare il più possibile le spese. Ho totalmente tagliato aperitivi e cene fuori, non invito più nessuno a casa. Il tempo libero lo dedico alla pulizia di casa e alle incombenza, lo svago più grande è andare a passeggiare nei campi, anche se ultimamente il tempo non è dalla mia parte.

Come ne ho già parlato mille volte di amici non me ne sono restati molti e quei pochi non sono persone che verrebbero con me a camminare o fare altre attività di questo.

Quindi ammetto di essere un pochino giù di morale, se poi aggiungiamo a tutto questo che il mio compagno ha orari di lavoro poco simpatici, per un problemino di salute non può camminare a lungo e comunque cerca di coltivare le sue passioni almeno un paio di sere a settimana .

In tutto questo ci mettiamo i miei orari, che non mi permettono di organizzarmi e la pioggia che ci sta perseguitando credo sia normale che il mio umore non sia al top.

Oggi sono stata a fare la spesa dato che il frigo era vuoto. Su una parete vicino all’ingresso c’erano le riviste, mi è caduto l’occhio su una rivista di sudoku. Era la stessa che facevo quando vivevo dai miei, ho notato con piacere che ha ancora la stessa grafica e anche lo stesso prezzo. Senza pensarci molto l’ho afferrata a riposta con cura nel carrello, un euro direi che posso permettermi di spenderlo.

Durante la mia cena solitaria Sudoku mi ha tenuto compagnia, distraendomi dal mio stato d’animo.

Mi sono ricordata di quanto le piccole cose siano state importanti nella mia vita.

Ora vi abbandono che ho la mia rivista che mi aspetta