Diversa

Negli ultimi mesi ho avuto difficoltà a mettere su carta (e su blog) i miei pensieri,  per questo non scrivo da un pochino però vi leggo.

Sto facendo un percorso con una nuova terapeuta ed è uscito il mio senso di inadeguatezza e il fatto che da una vita mi sento diversa.

Morale della favola è che realmente sono diversa e secondo la mia terapeuta è una caratteristica positiva. Non mi sono amalgamata alla massa come fanno molte persone “diverse” non ho snaturato il mio io.

Questo sentirmi diversa però continua a farmi sentire una pecora nera piuttosto che una persona speciale, anche perché diciamolo con il termine speciale spesso si indicano persone che hanno delle difficoltà.

Fatico a fare amicizia anche per questo, non perché io non sia in grado di essere una buona amica ma piuttosto perché ho un enorme difficoltà a trovare persone con i miei stessi interessi e approccio alla vita.

Nella mia diversità non ho nemmeno disturbi, le mie “fisse” non riescono nemmeno a sconfinare nel patologico. Morale della favola non ho nulla da curare “solo” delle cose da migliorare. Anche in questo non sono come le altre persone.

…mi piacerebbe sapere cosa si prova ad essere come gli altri a non avere quel senso di inadeguatezza perenne e quell’insoddisfazione.

Fuga

Qual è una parola che ti descrive?

Cagasotto.

Dopo anni che non sperimentavo più un attacco di panico oggi ci sono ricaduta.

Non so nemmeno se fosse ansia o panico, so che ho pensato fosse un capriccio.

Non volevo affrontare una situazione,  che non era di per sé tragica ma io non ho più forze né energie per combattere.

Sarà la fase premestruale,  sarà lo stress, saranno le preoccupazioni,  sarà il non riuscire a fermarmi ma sono crollata.

Alla fine ho dovuto cedere e prendere un calmante anche se avrei preferito piangere tutto il pomeriggio,  ma dovevo andare al lavoro.

Quindi eccomi qua,  fatta come non so cosa, vorrei stendermi a terra e dormire…per qualche settimana e poi mettere la testa sotto la sabbia e raccontarmi che tutto passa.

Ho felicemente mentito

Non sono una persona che sostiene bisogna dire la verità a tutti i costi.

Una volta non mentivo, volevo che le persone fossero sincere con me, anche a costo di verità scomode.

Negli anni ho imparato che le persone dicono di volere l’onestà ma poi non sono pronti ad accettarla, e io non sono molto diversa purtroppo e chi sono io per permettermi di ferire gli altri? Ho imparato che quando la verità non è costruttiva una bugia ben detta è la scelta migliore per tutti.

Oggi avevo un invito a pranzo, uno di quelli in cui si mangia e beve troppo, io non avevo né la voglia né l’energia per stare in mezzo alle persone, indossare una maschera da persona socievole. Ho provato a rifiutare l’invito inventando un altro impegno ma ho ottenuto solamente il rinvio del pranzo. Ho provato ad essere più o meno sincera e spiegare che sono stanca e che la domenica non ho più voglia fare nulla ma qualcosa è andato storto, sono stata fraintesa e il pranzo sembrava un ottimo modo per riposarsi.

Volevo essere egoista, sto finalmente imparando che ho bisogno di tempo per me, così ho inventato un malore improvviso, nulla di grave, solo un piccolo acciacco di stagione.

Ho passato mezza giornata sul divano con musica in sottofondo, un libro appoggiato alle ginocchia e una, anzi più di una tazza di the caldo in mano. Ora mi sento estremamente rilassata e pigra, talmente tanto che non ho nemmeno preparato nulla per pranzo… e non mi sento una brutta persona per aver mentito, scusate…

Nostalgie

Come ogni mattina vado al lavoro in largo anticipo,  nonostante mi pesi alzarmi presto ha molti vantaggi questa mia abitudine, innanzitutto non resto imbottigliata nel traffico mattutino, per seconda cosa ho il tempo per preparare tutto ciò che mi serve in tranquillità e solitudine.  Accendo la radio ad un volume decisamente troppo alto e canticchio i brani.

In questo periodo sto ascoltando radio Iatlia, parlano poco, non fanno dibattiti,  niente politica e polemiche oltretutto hanno fanno sentire canzioni di vari periodi cosicché c’è anche una certa varietà musicale.

La cosa strana è che riesco a ricordare perfettamente le parole delle canzoni di quando ero adolescente.  La prima canzone in cui mi sono sorpresa a cantare parola per parola è stata “Infinito” di Raf

https://youtu.be/0Sv9qLTxkbU?si=eEOMInliGdUlKHuV

La seconda canzone trasmessa era di Giorgia, mi è partita la mente e ha iniziato a fare strane associazioni e un tuffo nel passato, mi sono ritrovata ad un anno fa, mentre facevo un rewatch di “The L word” una serie degli anni 2000.

La prima volta che l’ho vista e nemmeno per intero la trasmettevano in seconda serata se non ricordo male su La7, io la guardavo di nascosto perché ero certa i miei non sarebbero stati d’accordo, sia per l’orario in cui era trasmessa ma soprattutto per i temi trattati. Avevo una cotta per una delle protagoniste, Shane, durante il rewatch ho provato un fastidio per quel personaggio.

Al termine della visione ho provato una strana sensazione, come se le protagoniste dell serie avessero fatto realmente parte della mia vita, quasi come fossero state delle mi amiche, ieri ho riprovato quella sensazione e mi è presa una sorta di nostalgia.

Probabilmente il troppo lavoro mi sta riportando queste conseguenze…

Non avvicinatemi

Nei giorni scorsi al lavoro ho incrociato il mio ex, quello con cui vado d’accordo, non “l’idiota”. Lavoriamo in settori totalmente differenti ma per un caso abbiamo avuto una breve “collaborazione”, il che non era un problema dato che abbiamo rapporti più che civili.

Durante una breve pausa caffè abbiamo scambiato quattro chiacchiere, “Sai che tizio si è sposato? E Caio e Caia hanno avuto 4 bambini?” I soliti aggiornamenti di amici orami diventati estranei per me di cui però mi fa piacere essere aggiornata. Provo un vago senso di felicità nel sapere che la famiglia Caio che tanto desideravano avere figli e sembrava impossibile sono riusciti a realizzare il loro sogno.

“Sai che i Gigi si sono lasciati? Pare lei fosse stufa di sopportare le prese in giro di lui travestite da ironia. Anche io ti prendevo in giro dicendo che con i capelli corti sembravi un ragazzino, ma per noi era diverso io scherzavo e basta”. In quel momento mi sono sentita gelare il sangue, ho improvvisamente ricordato ciò che provavo quando mi diceva quelle cose, mi sono ricordata del perché lo avessi lasciato, non era perché crescendo eravamo diventati incompatibili …

Mi do della stupida per aver sofferto così tanto a causa sua, sia quando accettavo di stare con lui nonostante le frecciatine continue che demotivano la mia autostima, sia dopo averlo lasciato perché mi mancava…

Quindi è anche colpa sua quella sorta di dismorfismo di genere di cui ho sofferto, ora dovrebbe pagarmi delle sedute da una psicoterapeuta, e pagarle anche a stesso per imparare adessere una personamigliore. Dovrebbe riarcirmi anche per la mia incapacità di creare rapporti con le persone, perché probabilmente non ho amici perché non permetto a nessuno di avvicinarsi perché in qualche modo mi devo proteggere dal mondo.

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La festa che non c’era

È come quando qualcuno ti invita ad una festa… tu non ci vai… E nessuno se ne accorge…
SYLVESTER STALLONE – Rambo

Cercavo una frase che identificasse come mi sento in questi ultimi anni…

Credo di averla trovata …

Solo che è raro qualcuno mi inviti a quella festa…

Ho bisogno del “politicamente scorretto”

Nell’ultimo pot ho raccontato che volevo guardare Zelig, alla fine non ci sono riuscita perchè il sonno ha avuto la meglio.

La sera dopo ci ho riprovato con “Ciao Darwin” e sono riuscita a resistere sveglia quasi fino alla fine. Solitamente non mi piace Bnolis, o trovo pesante e cattivo. Questa volta incredibilmente mi sono ritrovata a ridere quando prendeva in giro una concorrente che il sedere che gli usciva dai pantaloni durante un gioco, o quando dava del panzone ad un tizio che si era incastrato tra due ostacoli. Ho capito che avevo bisogno di leggerezza, della TV spazzatura, del non dover sempre essere attenti ad essere corretti, mai offensivi perché qualsiasi parola detta potrebbe offendere una categoria.

Ho bisogno di pensare a me e fregarmene degli altri, piano a piano sto imparando a dire no, ma questi no mi stanno portando ad isolarmi sempre più…

Stasera Zelig

Ultimamente provo poco entusiasmo per le cose, vivo una sorta di menefreghismo per le cose che mi piaceva fare e sono diventata una stacanovista del lavoro, in realtà una che lavora troppe ore lo sono sempre stata, ma sono riuscita anche a peggiorare.

Quando l’altro giorno ho visto la pubblicità di Zelig mi sono sentita la gioia pervadermi, poi ho scoperto che avrebbero trasmesso l’episodio dopo pochi giorni ed ero quasi euforica e per una che non guarda quasi mai la televisione è bizzarro.

Oggi ho ricevuto un invito ad uscire, in parte ero stanca, in parte non mi andava di vedere la persona che mi ha invitato…ma soprattutto non mi perderei Zelig per nulla, men che meno per un uscita mediocre.

Spero solo non deluda le mie aspettative

No, non tutte potevamo essere lei

In questi giorni la notizia che era sulla bocca di tutti era prima la scomparsa della copia fi ragazzi e ora il ritrovamento del corpo di lei.

Ho sentito sprecare fin troppe parole in merito, dai giornalisti, dagli opinionisti, da presunti amici, da estranei che si sentivano in diritto di giudicare l’accaduto.

Non mi è piaciuta tutta questa diffusione di notizie sulla vicenda, sono state fatte fin troppe ipotesi, credo che si sarebbe dovuto mantenere più riservatezza nel rispetto della vittima e delle famiglie.

Aprendo qualsiasi social sono diventati tutti opinionisti, piangono tutti la scomparsa di una ragazza sconosciuta.

Sulle bacheche si sprecano parole sull’importanza di difendere le donne, ma tutte queste persone cosa fanno attivamente? Quanti intervengono davanti a una coppia che litiga? Ma è facile fare gli ipocriti e giudicare ma non fare nulla.

Tutte pronte a dire che al posto di questa ragazza “potevo esserci io”, ma è davvero così?

Non tutti gli uomini ammazzano o picchiano le donne, per quanto idioti possano essere i miei ex nessuno mi ha mai mostrato violenza fisica di nessun tipo, quindi non è perché c’è un uomo malato che tutti devo essere considerati un potenziale pericolo. Ci sono anche donne assassine, donne violente anche con i figli, ci sono donne potenzialmente pericolose per gli altri oltre che a sé stesse.

Siccome il 25 novembre è vicino I giornatacci cavalcano l’onda della notizia creando l’odio, anche verso i genitori di lui senza pensare che anche loro hanno perso un figlio.

In conclusione credo che dovremmo avere rispettato e smetterla di cercare informazioni in modo ossessivo. Dovremo smetterla di empatico solo con chi è “delle nostre zone ” perché vorrei ricordare che ci sono 2 guerre in corso che fanno vittime (anche di stupri) tutti i giorni o quelle siccome hanno la pelle più scura hanno una vita che vale meno di quella di un italiana?

Ci sono bambine che vengono infibulate anche al giorno d’oggi, altre a cui viene mutilato il loro corpo per rispettare le usanze del paese, anche queste sono di serie b perché parlano un altra lingua?

Siate coerenti o ancora meglio tenetevi il vostro pensiero per voi anziché pubblicare sui social manco vi pagassero per farlo

La sala d’aspetto

Ho accompagnato una mia parente a fare una visita specialistica in ospedale. Mentre attendevo ho, per una volta, preferito lasciare il telefono in borsa e osservare le persone.

La gente presente è per la maggior parte anziana, una signora visibilmente sovrappeso è sorretta da un ometto gobbo con pochi capelli spettinati, le cui gambe sono pericolosamente incurvate verso l’esterno, anche il suo naso ha una gobba pronunciata. La signora si appoggia al braccio del suo accompagnatore le cui gambe si flettono pericolosamente ad ogni passo, temo le ginocchia cedano all’improvviso.

Poco distante una signora con un completo elegante troppo largo, probabilmente acquistato per andare ad un matrimonio, parla nervosamente al figlio che le risponde a monosillabi mentre va scorrere velocemente le dita sul suo smartphone.

Arriva una coppia di vecchietti, lei è spettinata e ha i capelli unti, lui sembra porti quella giacca da troppi giorni.

Finalmente ci chiamano, mi acconsentono di restare durante la visita, il dottore parla con voce troppo bassa senza dare troppi dettagli mi incasta tra le mano un foglio con gli esami da eseguire. Mi chiedo come faranno a capirlo gli anziani in sala d’attesa.