Quando si ha bisogno di regalarsi qualcosa

Sono una persona risparmiatrice, non amo fare shopping, però ogni tanto sento l’enorme desiderio di regalarmi qualcosa di un po’ costoso. Non fraintendetemi non spendo cifre folli, però ho bisogno di un regalo vero, che non sia un paio di calzini nuovi. Devo farmelo io, non è valido se mi viene regalato da qualcun altro. Ho come l’esigenza di autopremiarmi per tutti i sacrifici che faccio ogni giorno.

Così mi sono regalata un telefono nuovo!! Quello che ho mi è stato regalato l’anno scorso, ma purtroppo non ha mai funzionato bene, è un modello molto vecchio per cui non riesce a stare al passo con le applicazioni moderne. Non ha memoria e anche questo lo rallenta molto (nonostante non abbia video o foto in memoria e ho solo poche applicazioni), mi capita di avere fretta di mandare un messaggio e lui non collabora devo attendere vari secondi prima che incominci a scrivere.

Ora vorrei trovare qualche compagnia telefonica che faccia ancora le vecchie ricaricabili senza abbonamento perché vorrei utilizzare il telefono vecchio per le emergenze (dato che non avremo una linea fissa)

Recntemente ho letto un post che parlava di quanto il mondo dei social e del web paraddossalmente faccia comunicare di meno le persone. (Il post in questione è questo Siamo nell’età della comunicazione e non riusciamo a parlarci. di Zeus)

Questo articolo per me è stato spunto di riflessione, l’ho letto giorni fa e ci ho meditato su, è un argomento di cui sento spesso parlare forse perchè sono abituata a circondarmi (anche per ragioni lavorative) da persone non più giovanissime che vedono il mondo di Internert , da loro sconosciuto, come il regno del male assoluto, tutti che si accaniscono contro i social, per poi comunque iscriversi e usarli anzi abusarli. Spesso mi sono ritrovata a difendere la tecnologia,  devo ammettere che un pò Nerd lo sono.

Zeus fa notare come spesso ci manchino le parole , ma come dietro uno schermo diventiamo un altra persona. Su questo non posso  che essere d’accordo spessissimo sui gruppi facebook trovo persone che offendono, che tirano fuori la loro rabbia, l’aggressività, persone che sparano sentenze senza neppure conoscere la realtà, ma io sono convinta che quelle stesse persone siano così anche nella vita reale, fanno i gradassi mentre sono nel bar di paese alzando la voce e parlando male del loro ex amico o del politico di turno, diventano tutti esperti criminologi in grado di svelare chi è il colpevolo di un omicidio inrisolto. Loro sanno tutto, sono i saccenti della situazione, si travestono da trascinatori “della compagnia” di amici ma in realtà sono solo dei palloni gonfiati perchè non sanno realmente affrontare la vita, alzano tanto la voce per farsi vedere gradassi.

Io sono convinta che i social abbiano messo davanti agli occhi di tutti un problema che già da prima esisteva. Questa necessità di approvazione . Quando ero più giovane non esistevano i social, eppure ricordo che c’era la ragazzina (spesso non proprio ina) che amava apparire, che arrotolava la maglietta e la gonna per accorciarle e si divertiva a civettare con i ragazzi “facendola annusare a tutti” ma non dandola a nessuno, che andava con le sue amiche al parco sfoggiando mini costumi che lasciavano ben poco all’immaginazione, ora le nuove generazioni che hanno preso il loro posto non lo fanno più, troppo rischioso andare al parco , sopratutto perchè i parchi non sono più invasi dai giovani come un tempo ma al loro posto ora ci sono gli sportivi (che di certo non interrompono l’allenamento per ammirare queste ochette in bikini) e i clandestini che bivaccano e campeggiano ovunque, anche le mamme con i bambini orami frequentano solo alcuni parchi, altri parchi sono frequentati da badanti con vecchietti a seguito e da proprietari di cani che li portano per la sgambatura di metà giornata . Le nuove generazioni ora vanno nei locali alla moda (perchè ora nonostante la crisi la gente spende molto di più in alchol )  e sui social, fanno molto meno sforzo delle loro antecedenti, possono pure preparare gli scatti da postare con giorni di anticipo e pubblicarli  comodamente mentre sono con il pigiamone con gli orestti e le ciabatte con gli smile.

Ogni personaggio che possiamo ammirare nel mondo del web ha un antecedente senza web, quelli che postano mille foto delle loro vacanze sui social un tempo ti inviatavano a casa e ti inchiodavano al divano per delle ore a guardare le diapositive, ve le ricordate? La spunta blu di WhatsApp ai tempi degli sms era sostituita da momenti di ansia, chissà se il ragazzo che ci piaceva aveva ignorato il nostro messaggio o se ancora non aveva visto il cellulare, perchè quando le messaggistiche gratuite non esistevano io spendevo capitali in ricariche ed “sos ricarica” per poter continuare a messaggiare, e prima di avere il cellulare passavo molto tempo al telefono di casa, quando i miei non mi beccavano a spettegolare con un amica che avevo visto solo qualche ora prima.

Quelli che si trovano al bar con gli amici e restano con il cellulare in mano sono gli stessi che un tempo stavano con il quotidiano in mano (e i vecchietti lo fanno tutt’ora, se ne stanno assieme su un tavolino ma ogniuno con il proprio giornale.)

Sicuramente spesso usiamo troppo la tecnologia e i social, ma è importante non creare una dipendenza e sperlo spegnere, io durante i 4 giorni di ferie non ho mai acceso il telefono, ho usato quello del mio moroso per contattare la mia famiglia e avvisarli che ero arrivata e che andava tutto bene (nei B&B non c’è il telefono in camera), niente social, le uniche applicazioni che ho utilizzato dal telefono del mio moroso sono state quella del Tom Tom perchè non conosecvamo le strade, e Tripadvisor per capire dove andare a mangiare, le previsioni del tempo le ho guardate in tv (in quei pochi canali che prendeva). Dobbiamo solo non farci prendere la mano…e riflettere prima di postare qualcosa di intimo sui social, qualcosa sarebbe meglio rimanesse solo nostro, niente proposte di matrimonio in diretta, e foto di concerti (in cui il cantante è solo un lontano puntino)